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Per favore, ridate un partito ai democristiani. Toglierceli di torno è impresa impossibile ma almeno ci aiuterebbe sapere dove stanno ed appoggiarli (chi vuole) o evitarli, se possibile.
Rebus sic stantibus la situazione non è sopportabile. Ovunque si crea uno spazio politico che anche lontanamente possa promettere qualche posizione di potere li trovi lì in agguato e presto nelle stanze dei bottoni. Il capolavoro lo hanno fatto occupando il PD che una volta era la casa dei comunisti italiani. Ma non si fanno mancare nulla, sono di bocca buona (purché se magna…). E così, buoni buoni, ce li ritroviamo dappertutto, anche in Rifondazione Comunista il cui segretario ormai inneggia al papa senza nessuna vergogna. Ma senza arrivare a certi estremi cosa dire della foresta dei partiti e partitini di centro tutti occupati? Per non parlare di +Europa, nata da un progetto di eminenti figure radicali che si ritrova nei posti dirigenziali una serie di baciapile che nemmeno ai tempi di Fanfani.
Ecumenisti, stanno dappertutto, mascherati da liberali, laici, libertari, progressisti.
In favore del progresso ma con accortezza, dei diritti civili tranne quelli pericolosi, delle libertà purché non vadano contro il vangelo.
E finisce che se sei distratto ti ritrovi, senza saperlo, a votarli.
Per favore, trovategli una casa prima che si impadroniscano delle nostre e ci buttino fuori.
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L'Europa è un sogno.
La sua origine, nei tempi moderni, non è così difficile da individuare. Al cospetto delle macerie della seconda guerra mondiale i governanti di quella che era stata la culla della civiltà si guardarono in faccia e non poterono fare altro che prendere atto del fallimento di una politica di contrapposizione fra comunità così simili. Gli Stati moderni di quella porzione geografica che siamo soliti definire Europa, partiti tutti senza distinzione dalle comuni radici romaniche, dovevano alla fine realizzare che sono molte più le cose che ci uniscono rispetto a quelle che ci dividono. Che lo si voglia riconoscere o no siamo un unico popolo che le distanze allora troppo grandi hanno dotato di lingue differenti e che si sono dotati di statuti differenti. Distanze che però abbiamo verificato essere colmabili senza difficoltà. Ed è proprio questo che gli europei hanno capito dopo l'ennesima guerra che li ha messi gli uni contro gli altri.
SIAMO UN ' UNICO POPOLO
Da questa considerazione è nato il trattato di Roma che ha istituito l' Unione Europea. Il tentativo di riunirsi in un'unica entità con comuni intenti. La storia dell'Europa unita è lunga e faticosa e molto lontana dal dirsi compiuta, soprattutto quando gli interessi localistici periodicamente tendono a prendere il sopravvento, soprattutto quando le differenti velocità di sviluppo rendono difficile l'integrazione fra i diversi membri dell'unione. Soprattutto quando le evidenti disparità di azione amplificano le differenze invece che portare la governance ad amalgamare il processo di unione. C'è da lavorare ancora, e molto. Ma lo si può fare solo se continuamente e periodicamente continuiamo ed insistiamo a ricordare ai cittadini europei di qualunque nazionalità che al di là di ogni problema contingente il fine di questa ciclopica impresa è quello di riconoscerci, una volta per tutte, fratelli.
Dalla prima formulazione dell'Unione è passato, bisogna ammetterlo, fin troppo tempo. Le logiche finanziarie hanno forse preso il sopravvento sull'ideale. Ben venga perciò chi denuncia ogni deviazione dal progetto originario. Per tornare all'origine, però, e non per stravolgerlo o cancellarlo.
SIAMO UN 'UNICO POPOLO
E a partire da questa considerazione è davvero naturale cercare di trovare il metodo comune di governo. Cominciando dal superamento del cosiddetto sovranismo. Dobbiamo una volta per tutte realizzare che siamo un' unico popolo tenuto separato fin troppo a lungo. Insieme dobbiamo darci un governo. Insieme dobbiamo arrivare all'unione dei popoli europei in un'unica entità. Insieme siamo forti e immuni da tentativi autoritari che sempre ci minacciano in casa nostra.
Tutto questo stabilito bisogna stare molto attenti ad evitare che il nostro europeismo non diventi un sovranismo più allargato.
L'Europa Unita non può e non deve essere che una prima tappa di un percorso verso il Mondo Unito. I popoli della terra sono tutti appartenenti ad un'unica razza, quella umana.
E' fondamentale non perdere di vista questo concetto.
Qualunque rivendicazione che prescinda da ciò è in partenza condannabile.
Vogliamo tutti, anche se ognuno lo dice in maniera diversa, vivere in una società che permetta, per quel poco che ci è dato di viverla, la FELICITA'.
A questo scopo dobbiamo volgere, tutti quelli che in esso si riconoscono, i nostri sforzi e le nostre azioni.
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Chissà se qualcuno ha già fatto il parallelo fra lo spostamento di voti da una formazione cattolica verso altre formazioni cattoliche non appena la prima ha cominciato, sia pure in maniera molto limitata, ad applicare il principio di laicità dello Stato. Chissà se qualcuno ha già posto l'accento sul fatto che i neri finchè erano cattolici erano "amabili negretti" e da quando sono diventati musulmani si sono trasformati in invasori attentatori della civiltà occidentale e delle supposte radici cristiane dell'Europa (salvo non ricordarsi, o peggio ancora non sapere, non avere mai saputo, cosa è l'Europa). Chissà se qualcuno ha già fatto notare che è sempre la stessa gente che prima votava DC, poi la destra del PD, poi Berlusconi, poi Grillo, Casaleggio & co, e ora osanna Salvini. Sempre gli stessi, sempre gli stessi italiani frequentatori della parrocchia da cui di volta in volta prendono le indicazioni, sempre pronti a barattare la dignità propria e il bene del Paese ( che resta un'entità astratta, lontana) pur di avere un minimo vantaggio personale (prima gli Italiani, dicono, ma in realtà è: "prima io") . Chissà se esiste ancora una forza politica che intenda riprendere in mano l'idea di una convivenza pacifica dei popoli secondo i principi liberali di convivenza e del comune interesse. Che non si fermi ai conflitti di opinione ma sappia far tesoro delle diversità di vedute in vista del bene comune. Che metta fuori dalla porta tutte le religioni che hanno sempre portato zizzania pretendendo di avere solo dalla propria parte la verità e la ragione. In Italia ci vorrebbe questo, ci vorrebbe un po' meno ideologia e un po' più senso dello Stato e della Comunità. Ci vorrebbero meno steccati, meno separazioni e più condivisione. Ci vorrebbe, almeno per cominciare, +Europa. In attesa di +Mondo. Qualcuno sarà capace di assumersi la responsabilità di gridarlo in faccia a tutti, invece che chiudersi nei circoli per soli iscritti, e contare chi è d'accordo e chi no?
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ok, ora finiamola di dividerci in squadre che sia pur da social mi ricordano brutti tempi da una parte e mi fanno ridere dall'altra se penso alle differenze fra bastonatori socialisti e fascisti di allora con gli eroi da tastiera di oggi che poi li incontri per strada e se gli fai bu' scappano a gambe levate.
Prendiamo atto che hanno vinto e facciamoli lavorare. Restiamo soltanto in guardia e se solo dovessero provare a riproporre certe tecniche e certi metodi stavolta non aspetteremo gli americani che ci vengano a salvare. Li cacceremo noi a pedate. Data l'età e il declino fisico io lo farò con le stampelle ma giuro che lo farò. Detto questo c'è anche da precisare che se siamo riusciti a mandare le destre al governo è poi principalmente responsabilità di sinistre inconsistenti e velleitarie e nostro che non riusciamo ancora ad oggi a individuare e debellare il trasformismo dei democristiani che impestano tutto l'arco costituzionale e che muovono il consenso elettorale. Chissà se qualcuno ha fatto caso a quale è il tratto che accomuna leghisti e grillisti. Sono entrambi per la maggior parte cristiani, portatori del bubbone che da sempre affossa le libertà civili e impedisce l'emancipazione della povera gente. E' quello il primo nemico da sconfiggere. prima lo capiremo meglio sarà.
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E va bene. Alla fine prima di sbroccare peggio di così ci tengo a precisare che sono pienamente convinto dei mali della politica e anche di quella italiana (che comunque non è così differente da quella degli altri Paesi del mondo). Sono pienamente convinto che non siamo contenti ( e credo che nessuno lo sia) di come vanno le cose in questo povero Paese che è il più bello del mondo. Penso che la classe politica italiana non sia per la maggior parte all'altezza della situazione. Penso che la democrazia comporti una serie di svantaggi ma che ancora permetta ai più stupidi (come me, per esempio) di poter esprimere la propria posizione, per stupida che sia. Ma davvero mi sono rotto i coglioni di ascoltare le posizioni dei grillini, dei nazionalisti tipo salvini, di tutti quelli che a pecora riprendono e copiaincollano le tesi di lobbies orientate a difendere certi interessi oppure semplicemente gruppi di potere in lotta uno contro l'altro. Siamo cittadini. E come cittadini abbiamo il diritto, ma soprattutto il dovere, di essere parte cosciente di un Leviatano (cit. Hobbes per i più informati) che può essere domato solo con la conoscenza. Per favore, buttate i televisori ( cit. Popper) perchè vi si stanno bevendo il cervello. Fate la fatica (necessaria per potersi dire uomini) di andare a scovare tutte le fonti, di fare le pulci ad ogni nuovo profeta che viene a dirvi come si fa a migliorare il mondo. Ma soprattutto studiate. Alla fine delle 8-12-16 ore di lavoro rifugiatevi in tutto quanto è stato scritto prima di noi da gente che ha passato gli stessi problemi, le stesse peripezie. Per non cadere sempre negli stessi errori, per non cadere in mano sempre degli stessi demagoghi. E solo dopo avere fatto questa fatica permettetevi di esercitare i diritti che la democrazia faticosamente conquistata negli anni da gente migliore di voi vi ha permesso
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radicalismo
le mie simpatie radicali sono note. E comunque mi sembra giusto rimarcarle per chiarire il mio punto di vista in politica. C'è da precisare però che per me il Partito Radicale non è quello che Pannella ha creato, cavalcando da vampiro istanze più profonde e più serie di quelle da lui proposte. Il perchè di questa posizione cercherò di spiegarlo qui
ateismo e laicità
la sceltà di non appoggiare qualunque superstizione comprese le religioni, strumento di sopraffazione di pochi furbi nei confronti di molti sciocchi facendo leva sulle paure inconscie dell'Uomo è scelta eminentemente politica. Qui cerco di dare il mio contributo, esponendo le mie opinioni ma nel rispetto di quelle altrui, in piena logica di laicità