rilevo da parte della nostra sinistra pacifista, come da parte della sua omologa di destra, l'assenza di una proposta su come comportarsi davanti al l'aggressione russa. La pace la vogliamo tutti. È stata anche la ragione per cui ottanta anni fa si cominciò a pensare alla UE come unione dei Paesi Europei che si promisero di mai più scendere in guerra l'uno contro l'altro. Questo ha garantito solo all'Europa 80 anni di pace relativa mentre in tutto il resto del mondo si continua a guerreggiare per i soliti motivi. Prima o poi la guerra doveva tornare a coinvolgerci. Ed ora che uno Stato Europeo viene attaccato da uno dei potenti (anche questo relativo) l'unica proposta che leggo è quella di consigliarlo di arrendersi? In nome della pace? Ma neanche Gandhi, troppo spesso impropriamente chiamato in causa, intendeva questo quando parlava di pace. Troppi anni di pace hanno probabilmente annebbiato il cervello di alcuni. Tralasciamo magari quelli che ne parlano perché prezzolati, ma come è possibile che in Italia si riesca a giustificare la resa a una aggressione? Ucraina è Europa e una aggressione all'Ucraina è aggressione all'Europa. Quando quasi un secolo fa gli Stati nazionali europei prostrati da una guerra fratricida convennero che da soli non contano nulla e che solo uniti possiamo costruire la pace avevano ragione. Ora che dobbiamo dimostrare di voler continuare a perseguire quel sogno ci rifugiamo nel nostro cortile sul retro? Troppo benessere ci ha annebbiato il cervello? Possiamo girargli intorno quanto vogliamo ma solo l'Europa Unita può permetterci di perseguire la pace. Certo è un progetto ancora in costruzione e la strada è lunga. Ma senza questa base gli Stati europei non hanno futuro e sono destinati a cedere alle mire di qualunque prepotente si faccia avanti. Se è questo che vogliamo per noi e i nostri figli che si abbia almeno il coraggio di riconoscerlo, senza ideologie e senza retorica. I pacifinti ci dicano come vogliono ottenere la pace e smetterò di chiamarli tali