L'Europa è un sogno.

La sua origine, nei tempi moderni, non è così difficile da individuare. Al cospetto delle macerie della seconda guerra mondiale i governanti di quella che era stata la culla della civiltà si guardarono in faccia e non poterono fare altro che prendere atto del fallimento di una politica di contrapposizione fra comunità così simili. Gli Stati moderni di quella porzione geografica che siamo soliti definire Europa, partiti tutti senza distinzione dalle comuni radici romaniche, dovevano alla fine realizzare che sono molte più le cose che ci uniscono rispetto a quelle che ci dividono. Che lo si voglia riconoscere o no siamo un unico popolo che le distanze allora troppo grandi hanno dotato di lingue differenti e che si sono dotati di statuti differenti. Distanze che però abbiamo verificato essere colmabili senza difficoltà. Ed è proprio questo che gli europei hanno capito dopo l'ennesima guerra che li ha messi gli uni contro gli altri.

 

SIAMO UN ' UNICO POPOLO

 

Da questa considerazione è nato il trattato di Roma che ha istituito l' Unione Europea. Il tentativo di riunirsi in un'unica entità con comuni intenti. La storia dell'Europa unita è lunga e faticosa e molto lontana dal dirsi compiuta, soprattutto quando gli interessi localistici periodicamente tendono a prendere il sopravvento, soprattutto quando le differenti velocità di sviluppo rendono difficile l'integrazione fra i diversi membri dell'unione. Soprattutto quando le evidenti disparità di azione amplificano le differenze invece che portare la governance ad amalgamare il processo di unione. C'è da lavorare ancora, e molto. Ma lo si può fare solo se continuamente e periodicamente continuiamo ed insistiamo a ricordare ai cittadini europei di qualunque nazionalità che al di là di ogni problema contingente il fine di questa ciclopica impresa è quello di riconoscerci, una volta per tutte, fratelli.

Dalla prima formulazione dell'Unione è passato, bisogna ammetterlo, fin troppo tempo. Le logiche finanziarie hanno forse preso il sopravvento sull'ideale. Ben venga perciò chi denuncia ogni deviazione dal progetto originario. Per tornare all'origine, però, e non per stravolgerlo o cancellarlo.

 

SIAMO UN 'UNICO POPOLO

E a partire da questa considerazione è davvero naturale cercare di trovare il metodo comune di governo. Cominciando dal superamento del cosiddetto sovranismo. Dobbiamo una volta per tutte realizzare che siamo un' unico popolo tenuto separato fin troppo a lungo. Insieme dobbiamo darci un governo. Insieme dobbiamo arrivare all'unione dei popoli europei in un'unica entità. Insieme siamo forti e immuni da tentativi autoritari che sempre ci minacciano in casa nostra.

 

Tutto questo stabilito bisogna stare molto attenti ad evitare che il nostro europeismo non diventi un sovranismo più allargato.

L'Europa Unita non può e non deve essere che una prima tappa di un percorso verso il Mondo Unito. I popoli della terra sono tutti appartenenti ad un'unica razza, quella umana.

E' fondamentale non perdere di vista questo concetto.

Qualunque rivendicazione che prescinda da ciò è in partenza condannabile.

Vogliamo tutti, anche se ognuno lo dice in maniera diversa, vivere in una società che permetta, per quel poco che ci è dato di viverla, la FELICITA'.

A questo scopo dobbiamo volgere, tutti quelli che in esso si riconoscono, i nostri sforzi e le nostre azioni.